“E’ stata una botta tremenda”, la rivelazione shock del calciatore ha sconvolto il Milan: rottura del crociato
Nel corso di una lunga intervista rilasciata al “Corriere della Sera” sono arrivate quelle dichiarazioni che hanno spiazzato completamente gli amanti del calcio. In particolar modo i sostenitori rossoneri e l’intero ambiente Milan. Parole di un calciatore che avrebbe potuto avere una carriera importante. Purtroppo per lui, però, il destino non è stato affatto benevolo.
Mattia Caldara sperava di poter fare una lunga carriera con la maglia del Milan. Ed invece di lui, i supporters del ‘Diavolo’, si ricordano per i tantissimi infortuni che gli hanno impedito di scendere in campo con continuità: problemi muscolari, lacerazione parziale del tendine d’Achille, rottura del legamento crociato, problemi al tendine rotuleo, problemi alla schiena, operazione alla caviglia e conseguente ritardo di condizione.
Il 30enne ha provato anche a rilanciarsi andando (in prestito) all’Atalanta, Spezia e Venezia. Sembrava che il peggio fosse passato, ma purtroppo non è andata affatto così. Con i rossoneri ha racimolato solo tre presenze e nulla più. Ora, il suo presente, si chiama Modena che ha creduto in lui e gli ha dato la possibilità di rimettersi in gioco. Poco importa se è ripartito dalla Serie B. La voglia di giocare ce l’ha sempre.
Caldara: “Milan? Rimorso più grande della mia vita”
Un vero e proprio “flop” in rossonero. Ma non per colpa sua, ma degli infortuni che lo hanno pesantemente limitato. Arrivato dalla Juventus insieme a Gonzalo Higuain. In precedenza aveva giocato, per due stagioni, con l’Atalanta: sotto gli ordini di Gasperini si era tolto la soddisfazione di segnare ben 10 reti. Prestazioni che lo hanno portato addirittura nella Nazionale maggiore. Poi i continui crack.
Il suo periodo al Milan lo ha definito con una sola e semplice parola: rimorso. Già, probabilmente il più grande della sua vita. Durante una seduta di allenamento salta il tendine d’Achille. Il chirurgo preferisce non operarlo. Recupero a casa, con tanto di gesso, per quasi due mesi. Il peggio sembrava passato: “Quando ritornai, due giorni prima della partita di campionato, in un contrasto con Bonini mi rompo il crociato. Una botta tremenda“.
In cuor suo sapeva benissimo che, giocare ad alti livelli, era quasi impossibile. La voglia di appendere le scarpette al chiodo, però, non l’ha mai avuta. Anzi: “Ho capito che non dovevo intestardirmi. Il mio obiettivo era quello di tornare a giocare a calcio“. Lo sta facendo col Modena di Bisoli. Con i ‘Canarini’ cercherà di fare il possibile per ritornare nella massima serie (22 anni l’ultima volta).