Il tennista altoatesino, ancora inebriato dall’incredibile trionfo in Coppa Davis, ha preso la sua decisione: lo ha svelato il coach
È diventato un suo marchio di fabbrica. Un modo, che ha indubbiamente regalato dei dividenti altissimi, che ha iniziato a mettere in pratica ufficialmente nel luglio del 2021. Quando, nello stupore generale, annunciò l’intenzione di rinunciare alla partecipazione ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 per concentrarsi sulla sa crescita personale. Attirandosi nel contempo delle critiche, le prime ma non le ultime, che lo hanno accompagnato fino all’ultimo quadrimestre del 2023.
Jannik Sinner, e il suo staff composto dal suo Simone Vagnozzi-Darren Cahill, non guardano in faccia a nessuno. Se c’è da programmare in modo scientifico la preparazione, per farsi trovare in piena forma agli appuntamenti che contano – o per lo meno a quelli designati come importanti dal suo staff – si porta avanti la tabella costi quel costi.
È stato così che, in ossequio a questa stessa logica, il nativo di San Candido ha rinunciato alla chiamata del Ct Volandri per l’eliminatoria di Davis a Bologna contro Canada, Cile e Svezia. Quella che, grazie alle imprese di Arnaldi, Musetti e soci, hanno poi consentito all’Italia di andarsi a giocare l’alloro mondiale in quel di Malaga. Dove, com’è noto, gli azzurri alzarono al cielo la mitica Insalatiera compiendo un’impresa leggendaria.
Le cronache raccontarono di un Sinner bisognoso di riposo dopo gli Us Open, con parecchi addetti ai lavori – compresa un’assoluta icona del tennis italiano come Nicola Pietrangeli – ad interrogarsi sull’attaccamento alla maglia di Jannik. Con le relative critiche di cui sopra.
Dopo Bologna però, Jannik giocò e vinse il torneo di Pechino, battendo in successione Alcaraz e Medvedev. Ed issandosi per la prima volta in carriera al numero 4 del mondo. Allora tutti compresero che c’erano stati dei validissimi motivi dietro la scelta del 22enne di riposarsi dopo New York.
Il programma di Sinner prima di Melbourne: parla Vagnozzi
Avendo finito la stagione tardi con la Coppa Davis, Jannik aveva bisogno di una settimana di vacanza e di stop. Se partissimo coi tornei subito, la prima settimana di gennaio, ci sarebbe troppo poco tempo per mettere della benzina nel suo corpo“, ha detto coach Vagnozzi ai microfoni di OA Sport per spiegare perché l’azzurro non prenderà parte ad alcun torneo ATP prima degli Australian Open.
“Avevamo bisogno di più tempo ed abbiamo deciso di non giocare la prima settimana: farà due partite di esibizione per riassaporare il clima di un match“, ha concluso.
Il programma prevede dunque un’esibizione, il 22 dicembre, all’Accademia Equelite di Juan Carlos Ferrero, situata a Villena, dove potrebbe addirittura sfidare Carlos Alcaraz. Successivamente il tennista continuerà la preparazione in Oceania, per poi prender parte al Kooyong Classic dal 10 al 12 gennaio, giusto 48 ore prima dello start del Major australiano, previsto per il 14 gennaio.