A un anno dalla triste scomparsa di Sinisa Mihajlovic, spunta un retroscena da brividi sull’ex allenatore del Bologna: ecco cosa è successo
Un uomo come lui non può mancare tantissimo e non soltanto al mondo del calcio. Il ricordo di Sinisa Mihajlovic vive ancora nella mente e nel cuore di coloro che hanno ammirato le sue gesta, sia da calciatore che da allenatore. L’ex tecnico del Bologna era un esempio da seguire, trasmetteva dei valori che è abbastanza complicato trovare nella società odierna.
Carattere, grinta, senso dell’umorismo e passione estrema per il proprio lavoro: Sinisa non ha mai alzato bandiera bianca, anche quando c’era il forte sospetto che purtroppo la sua malattia avrebbe avuto la meglio. E alla fine è andata esattamente così, ma resta la consapevolezza che Mihajlovic meritava una sorte ben differente.
In più resta pure una sensazione di vuoto decisamente incolmabile, perché una figura del genere non si dimentica tanto facilmente. La triste scomparsa è avvenuta il 16 dicembre del 2022, ciò significa che è già passato un anno da quel giorno nefasto che tutti noi vorremmo non fosse mai esistito. Sinisa si è spento a 53 anni, dopo una delle sue tante battaglie.
La più importante non è riuscito a vincerla, ma ha lasciato tantissimo all’universo del pallone che in passato lo salvò cambiandogli la vita. Impossibile non commuoversi pensando a Sinisa, al suo sorriso che potremo rivedere soltanto in foto. Un anno dopo fa tutto ancora più male e non potrebbe essere altrimenti.
È vero che il tempo lenisce le ferite, ma ogni situazione è differente l’una dall’altra. La vedova dell’ex calciatore ed ex tecnico, Arianna Rapaccioni, non ha superato per il momento la morte di Mihajlovic e forse il tempo basterà. La coppia diede alla luce ben cinque figli: Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nicholas.
Sinisa Mihajlovic, la rivelazione della moglie Arianna: “Non gli ho detto che sarebbe morto”
Arianna, negli scorsi giorni, ha rilasciato un’intervista al ‘Corriere della Sera’ per ricordare l’uomo a cui aveva giurato amore eterno. “Penso continuamente a Sinisa. Lo schock è durato mesi, lo sentivo camminare e sdraiarsi accanto a me“, ha dichiarato Rapaccioni.
La vedova aggiunge che i medici, durante l’ultimo mese di vita di Mihajlovic, le dissero che il marito non sarebbe riuscito a sconfiggere la leucemia, era soltanto questione di tempo. Lei però, dopo un confronto con i figli, decise di non dire niente a Sinisa, anche perché l’ex allenatore non chiese mai se ce l’avrebbe fatta.
Si tratta di una scelta che va rispettata, d’altronde in momenti di cotanta sofferenza la reazione di ogni persona è puramente soggettiva. Non c’è una regola di base, bisogna semplicemente lottare per affrontare a muso duro il dolore. Un dolore che scioglie l’anima e spezza il cuore.