La sconfitta in Champions League inguaia il cammino del tecnico parmigiano: ora il suo futuro è appeso a un filo
Gerry Cardinale e Giorgio Furlani erano presenti a San Siro per dare il loro supporto alla squadra, in vista di una partita fondamentale per rimanere in Champions League. Tuttavia, entrambi hanno visto probabilmente la versione peggiore del Milan da loro “costruito” in estate.
Tre reti firmate Borussia Dortmund, una su rigore e altre due figlie di due ripartenze velenose, potrebbero impedire ai rossoneri di riuscire a portare a termine uno degli obiettivi minimi stagionali, ossia il passaggio del turno di Champions League. Una partita iniziata male, con l’errore dagli undici metri di Olivier Giroud, e proseguita ancora peggio nonostante il pari di Samuel Chukwueze che aveva acceso un San Siro che non ha mai smesso di supportare la squadra.
Il supporto dei tifosi tuttavia è servito a poco, poiché nella ripresa i due talenti a disposizione di Edin Terzic, ossia Karim Adeyemi e Jamie Bynoe-Gittens, hanno chiuso definitivamente i conti mandando all’aria tutti i calcoli dei rossoneri alla vigilia. Ora per il Milan è veramente dura: dovrà vincere in trasferta contro il Newcastle e sperare che il Dortmund faccia lo stesso contro il Paris Saint Germain.
Milan, Pioli rischia l’esonero?
Stefano Pioli rischia seriamente di dire addio alla panchina del Milan dopo l’ennesima disfatta europea? Fin qui la società non si è esposta, ma è chiaro che negli uffici di Casa Milan qualcosa sta per muoversi. Il tecnico parmigiano, almeno prima della gara contro il Dortmund, aveva la fiducia di tutti i dirigenti rossoneri. Ora con la debacle interna qualcosa potrebbe essere cambiato.
In questo momento l’unica cosa certa è che il destino di Pioli è appeso a un filo, considerando anche i prossimi impegni in Serie A non affatto facili sulla carta. E con un ipotetico addio alla Champions – molto plausibile a questo punto – la società sarebbe costretta a esonerarlo.
A quel punto potrebbero concretizzarsi scenari impensabili, con un cambio di panchina immediato. Molto probabile che il patron Cardinale adotti la medesima linea che Aurelio De Laurentiis ha scelto poche settimane fa a seguito dell’esonero di Rudi Garcia: ossia accogliere un traghettatore da qui alla fine del campionato. Poi si penserà al futuro.
Non è esclusa poi nemmeno la ‘soluzione interna’: ad esempio la società potrebbe optare per Ignazio Abate, tecnico della Primavera, che potrebbe salire di livello e giocarsi le sue carte con la prima squadra.