L’annuncio dal Milan è durissimo: “Una follia”, il dirigente si scaglia contro il Governo italiano. Le sue dichiarazioni
In una recente intervista uno dei dirigenti rossoneri ha voluto far sentire la propria voce su alcuni argomenti abbastanza delicati: le parole senza mezzi termini del dirigente hanno riaperto un dibattito destinato a proseguire.
A parlare è stato l’amministrato delegato del Diavolo, Giorgio Furlani, in una intervista a TV Play. L’ad ha toccato temi abbastanza scottanti che coinvolgono il suo Milan, ma il calcio italiano in generale. Com’è noto i rossoneri stanno portando avanti l’iter per poter avere uno stadio di proprietà. Dopo varie vicissitudini e valutazioni la società con a capo Cardinale e RedBird starebbe optando per una soluzione che vedrebbe il Milan spostarsi a San Donato Milanese, comune a sud-est di Milano.
Furlani non si nasconde: critica senza remore il possibile cambiamento
Il Milan non sta vivendo un momento felicissimo sul campo. La squadra di Pioli sta pagando l’eccessiva incostanza di rendimento che l’ha allontanata dal vertice della classifica di Serie A e che non fa dormire sonni tranquilli nemmeno in Champions League, dove i rossoneri si trovano al terzo posto dopo 4 giornate.
Le problematiche per la società meneghina, però, non si riducono solo al rettangolo verde. L’avvento di RedBird ha portato in dote nuove prospettive che puntano a riportare il Milan stabilmente al vertice. Tra queste c’è la realizzazione di uno stadio di proprietà, obiettivo condiviso anche da altre big come Inter, Roma e Fiorentina, ma che si sta dimostrando più complicato del previsto.
Del tema stadio, e non solo, ha parlato di recente l’ad Giorgio Furlani. Durante la sua intervista a TV Play oltre alla questione dell’impianto sportivo, il dirigente rossonero si è soffermato su un altro tema tanto caro ai club di Serie A: il Decreto Crescita.
Questo decreto consente alle squadre di ammortizzare le tasse per i calciatori provenienti dall’estero che siglano un contratto di minimo due anni. Nel corso delle ultime stagioni tutto ciò ha permesso ai club di Serie A di abbassare i costi e di poter investire di più sull’acquisto di calciatori promettenti non militanti in Italia.
Secondo le ultime indiscrezioni, questo decreto potrebbe presto essere modificato o cancellato e Furlani si è espresso nettamente contrario alle eventuali modifiche. Secondo l’ad del Milan, il Decreto Crescita ha permesso alle società italiane di rimanere competitive in Europa, nonostante tanti altri club esteri possano disporre di un potere d’acquisto maggiore. Senza tale decreto, dunque, si rischierebbe di tornare indietro e di mettere a repentaglio l’industria calcistica italiana.