La vetta del campionato si allontana ulteriormente, a Via Aldo Rossi pronti ad un cambio di strategia. Cosa sta accadendo.
Il Milan continua ad offrire prestazioni troppo altalenanti. I rossoneri, dopo aver superato martedì scorso il Psg al Meazza per 2-1, riaprendo pienamente la qualificazione agli ottavi di Champions League, sabato 11 novembre hanno compiuto un altro passo falso.
Allo stadio Via del Mare, avanti 2-0 a 35′ grazie alle reti di Giroud e Reijnders, nella ripresa sono stati sovrastati dal Lecce. I salentini, grazie alla reti di Sansone (66′) e Banda (70′), hanno acciuffato un pari insperato dopo la prima frazione.
Calabria&Co sono andati decisamente fuorigiri, tanto che Piccoli aveva trovato anche il gol del 3-2, annullato dal Var per un pestone della punta a Thiaw immediatamente prima di effettuare il tiro finito alle spalle di Maignan. Oltre alla “miseria” del punto raccolto, nel prossimo match in programma il 25 novembre a San Siro contro la Fiorentina, Pioli dovrà fare a meno di Giroud: rosso diretto al 3′ di recupero della ripresa per proteste.
Milan dopo 12 turni terzo a 23 punti, -6 dalla Juventus seconda, addirittura -8 dalla capolista Inter. Uno stallo che non sembra avere soluzioni definitive e sul quale la proprietà starebbe meditando un scelta clamorosa.
Gerry Cardinale è un presidente decisionista. Numero 1 del Milan dal 31 agosto 2022, quando il fondo RedBird ha acquisito le quote dal fondo Elliott, non ha mai lasciato ad altri le scelte principali. L’imprenditore già in estate aveva spiazzato tutti, facendo a meno dei servigi del dt Paolo Maldini e del ds Fredric Massara, al loro posto promossi Geoffrey Moncada, già capo dell’area scouting, e Giorgio Furlani, ad rossonero.
I fondatore di RedBird da tempo sta riflettendo sulle difficoltà accusate dalla squadra in questo inizio stagione. Il presidente ritiene di aver consegnato a Pioli una macchina importante, ritendendo insufficiente le prestazioni della stessa. Pioli lo scorso anno, entrato in Champions solo grazie alla penalizzazione della Juventus, in serie A aveva una media punti per gare pari a 1,84. L’anno precedente, quello dello scudetto, era stata di 2,26. Nelle 12 gare del campionato attuale, l’indice vale 1,92.
Cardinale avrebbe già deciso per la svolta, da attuarsi però a fine stagione. L’azionista di comando meneghino sta accelerando per portare Antonio Conte a Milanello. Il tecnico salentino è nel mirino anche di Roma e Napoli, in passato lo era stato anche della Juve. Per motivi diversi però l’ex ct azzurro privilegerebbe la soluzione rossonera.
Conte nel suo ultimo contratto in Premier guadagnava 8,2 milioni netti l’anno, per venire al Milan dovrebbe accettare un corposo taglio al compenso. Cardinale ci sta lavorando, il tecnico dell’ultimo scudetto dell’Inter potrebbe quindi cambiare sponda del Lambro, accettando la sfida di Cardinale.
Non perdere nemmeno un colpo scarica l’app di Calciomercato: CLICCA QUI