Sarebbe sempre più vicino il quarto esonero dell’anno in Serie A: l’ultima sconfitta potrebbe essere stata fatale
Risulta davvero difficile spiegare, a livello tecnico, cosa sia accaduto ad una squadra che, raccolti 6 punti nelle prime 2 gare di campionato, ne ha poi racimolati appena 2 nelle 10 successive. Protagonista di una parabola che, dopo il match della dodicesima giornata di Serie A, ha visto la compagine gialloblù incassare la quinta sconfitta consecutiva – sesta se consideriamo anche l’eliminazione in Coppa Italia patita per mano del Bologna – il Verona è in caduta libera.
Come al solito, come spesso accade quando ci sono strisce negative di questo tipo, anche la sfortuna ci ha messo del suo. Se, lo scorso 28 ottobre, la retroguardia veneta avesse resistito solo qualche secondo in più, avrebbe strappato un prezioso pareggio niente meno che sul campo della Juve. Oltre a smuovere la classifica, il risultato di prestigio avrebbe magari potuto dare quella spinta utile a non uscire sconfitti nelle gare successive. Nulla da fare. Il Verona ha continuato a perdere, e ora la posizione del tecnico Marco Baroni si fa sempre più complicata.
Già in odore di esonero nelle chiacchiere che in settimana hanno preceduto il match di Marassi, conclusosi 1-0 a favore del Genoa, l’ex tecnico del Lecce è ora ad un passo dall’esonero. Troppo negativo il trend degli ultimi due mesi per non pensare ad un cambio nella guida tecnica.
Verona, Baroni ha le ore contate: ecco i papabili sostituti
A sfavore di Marco Baroni, l’allenatore idolatrato come una divinità a Lecce per via del doppio miracolo compiuto nelle ultime due stagioni, gioca anche il fatto che ora ci sia la sosta delle nazionali. Quale occasione migliore, per il presidente Setti, per cambiare allenatore ora, senza l’assillo di impegni di campo imminenti? La dirigenza rossoblù deve solo sfogliare la margherita tra due scelte, di segno opposto o quasi, per il futuro della panchina scaligera.
Da una parte l’esperienza di Davide Ballardini, mago delle salvezze, reduce dalla comunque dignitosa esperienza in quel di Cremona, in cui tentò di portare a compimento un miracolo forse impossibile per chiunque. Dall’altra, l’entusiasmo e la freschezza di Daniele De Rossi, l’ex nazionale azzurro che ha al suo attivo la sola avventura, negativa, in quel di Ferrara, dove l’anno scorso rilevò in corsa la Spal salvo essere esonerato dopo 16 gare di campionato, nelle quali aveva raccolto solo tre vittorie.
Due modi diversi di intendere il calcio, due percorsi quasi agli antipodi, per il futuro della panchina del Verona. Intanto, però, bisogna attendere l’ufficialità sull’esonero di Marco Baroni.
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