Leao, è davvero successo: arriva la sentenza per il portoghese del Milan ed è severissima. Ecco tutti i dettagli
Dopo la semifinale della scorsa stagione – eliminazione per mano dell’Inter in un Derby della Madonnina in versione Champions – l’attuale corsa del Milan nella più prestigiosa competizione europea rischia di fermarsi molto prima, già alla fase a gironi.
I rossoneri sono ultimi nel loro girone di Champions League con appena 2 punti in classifica, frutto dei pareggi, a reti inviolate, contro il Newcastle, all’esordio, e il Borussia Dortmund. In vetta il Paris Saint-Germain giustiziere dei rossoneri tra le mura amiche con un netto 3-0 nell’ultimo match.
Al giro di boa, dunque, situazione complicata anche se non irrimediabile per i rossoneri. D’altra parte, si sapeva che quello del Milan sarebbe stato il girone più difficile ed equilibrato: l’urna di Nyon, infatti, ha assegnato allo stesso girone tre big come il Paris Saint-Germain, il Milan e un outsider come l’ambizioso Newcastle.
Quello che, invece, era impensabile è un ‘Diavolo’ dalle polveri bagnate: in tre match, oltre a non aver mai vinto, gli uomini di Stefano Pioli non hanno neanche mai bucato la rete avversaria.
Leao, la sentenza è durissima: “E’ un fighettino, irritante e simil-Balotelli”
Una sterilità offensiva che rischia di frustrare le speranze di qualificazione agli ottavi di finale dei rossoneri. Ovviamente il primo a finire sul banco degli imputati, oltre a Pioli che come ogni tecnico, come è prassi nel mondo del calcio, paga anche colpe non sue, è Rafael Leao, sempre più croce e meno delizia del popolo milanista.
La pericolosità offensiva del Diavolo dipende soprattutto dall’imprevedibilità, dalle accelerazioni, dagli assist e dai gol del portoghese che, però, ‘si accende’ a intermittenza. Ormai si ricordano di più i suoi passaggi a vuoto, le sue pause che le sue illuminanti giocate, quelle, per intenderci, capaci di cambiare l’inerzia di un match in favore dei suoi compagni.
Impietoso, dunque, il confronto con quello che è il suo omologo per caratteristiche tecniche e per incidenza nelle fortune della sua squadra, il Napoli, quel Kvaratskhelia che dopo un inizio di stagione sottotono sta progressivamente tornando agli straordinari livelli della passata stagione.
Non per nulla Paolo De Paola, ex Direttore di ‘Tuttosport’ e del ‘Corriere dello Sport’, intervenuto a ‘Punto Nuovo Sport, sulle frequenze di ‘Radio Punto Nuovo’, interpellato su chi chi tra il georgiano e il portoghese sia il migliore, non ha avuto dubbi: “Kvara tutta la vita perché è un professionista serio mentre Leao dimostra di prendersi delle pause e di assumere atteggiamenti irritanti durante la partita, quasi come fosse Balotelli”.
Bocciatura senza appello del portoghese, quindi, da parte dell’ex Direttore del ‘Corriere dello Sport’ che nell’argomentare il suo giudizio stigmatizza il narcisismo e l’egoismo di Leao tanto da bollarlo come “un fighettino che cerca la luce del palcoscenico quando gli arriva il pallone”.