Il giocatore dovrà stare fermo a lungo. La severa punizione dovuta per un post social: la decisione è clamorosa
La giustizia sportiva, italiana e non, può colpire per diverse motivi. Fra questi, negli ultimi anni, ci sono finiti anche i social, ormai mezzo sempre più popolare anche fra i calciatori per esprimere le proprie idee e opinioni, sul calcio e non solo.
Uno dei più attivi da questo punto di vista è stato ed è tuttora Claudio Marchisio, che non ha mai avuto problemi ad esporsi su questioni sociali e politiche, spesso raccogliendo molto consenso da parte di fan e tifosi in generale. In alcuni casi, però, il messaggio non è sempre condivisibile, né dai tifosi e né, per fortuna, dalle istituzioni. La storia che vi raccontiamo oggi fa sempre riferimento ad alcune affermazioni “infelici”, postate su un social e accompagnato da un video, frasi che hanno messo nei guai l’autore.
Condivide video antisemita: sette turni di squalifica ad Atal
Il momento che stiamo vivendo, a livello internazionale, non è dei più semplici. Non bastasse l’invasione russa in Ucraina di febbraio 2022, dal 7 ottobre 2023 si è riaperta, in modo prepotente, la questione mediorientale. Ed è chiaro che la situazione spacca il mondo in due, fra chi sostiene Israele e chi, invece, la Palestina. E fra questi, ovviamente, ci sono tantissimi calciatori coinvolti.
Uno di questi è Atal, terzino del Nizza. Che, su Instagram, ha pubblicato la bandiera palestinese con la scritta ‘Palestina libera’. A far scattare la sanzione però, non sarebbe stato questo testo. Il calciatore, infatti, ha condiviso un video che riporta il discorso di un predicatore che utilizzerebbe frasi antisemite, spingendo l’uditorio alla vendetta e alla violenza.
Atal ha prima cancellato il post, quindi si è scusato schierandosi contro la violenza, in ogni forma e in qualsiasi parte del mondo. Ma il dietrofront del nazionale algerino – 2 gol in 29 match – non è bastato alla commissione disciplinare della LFP. Dopo essere stato stoppato dal Nizza, è stato squalificato anche dalla Lega per sette giornate, a partire dal 31 ottobre 2023. Non solo. A livello penale, la Procura locale ha aperto a suo carico un’indagine per incitamento all’odio o alla violenza sulla base di una specifica religione