La lite tra Ruggeri e Nasti nel ritiro dell’Under 21 ha suscitato stupore e incredulità. Ora è arrivata la pace tra i due giovani italiani e un gesto ha lasciato tutti di stucco
I rapporti umani che si creano all’interno di un gruppo sono spesso talmente intensi da poter arrivare ai poli opposti in pochissimo tempo. Dalla rabbia alle urla, dai giochi all’amicizia e senza dover dare troppe spiegazioni.
Il calcio, in un certo senso, funziona da sempre così: si scende in campo tutti insieme, si lotta insieme e, prima ancora, ci si prepara insieme, mettendo in primo piano l’obiettivo comune. Non è una novità, però, che possa esserci qualche alterco tra i protagonisti che i tifosi supportano in quei novanta minuti e che spesso si risolve senza troppi strascichi per uno e per l’altro. Intanto, poi si torna comunque a vincere – insieme, appunto. Non è una lezione risicata di sociologia, ma nel loro piccolo, è la storia di Matteo Ruggeri e Marco Nasti, due ragazzi di belle speranze che giocano insieme nell’Under 21 dell’Italia. È proprio lì che è successo il fattaccio: l’attaccante di proprietà del Milan, quest’anno in prestito al Bari dopo l’esperienza al Cosenza, dopo una lite, ha dato un pugno al compagno di squadra, laterale di fascia sinistra dell’Atalanta, in netta crescita da inizio anno. Di conseguenza, è stato allontanato e rispedito a casa, ma la questione è destinata a terminare lì, senza alimentare ulteriormente malumori e gossip.
Pace fatta tra Ruggeri e Nasti: dal pugno ai messaggi social
La prova che il cielo sia tornato sereno tra il terzino e l’attaccante è arrivata ancora una volta dai social. Tra i due c’è stato uno scambio di messaggi ironici, da bravi compagni di squadra e amici, terminati con un eloquente “ti voglio bene”.
Certo, questo non giustifica la reazione spropositata di Nasti, il fatto di essere arrivati alle mani in un contesto in cui un comportamento del genere è ancora meno lecito. A volte, però, si sbaglia e si deve essere semplicemente bravi a fare pace, metterci una pietra sopra e tornare a crescere. Il bomber del Bari e Ruggeri hanno dimostrato, nel finale di questa storia, una certa maturità che è un esempio anche per i loro coetanei. Quanto successo non intacca il loro percorso calcistico, neanche per l’attaccante di proprietà del Milan, è solo un altro mattoncino per diventare grandi. Anche sul campo, si spera.