Grandi novità in casa Milan, Zlatan Ibrahimovic può tornare a breve nel club rossonero: ecco a quali condizioni
Un rapporto molto intenso, quello vissuto tra il Milan e Zlatan Ibrahimovic. In due atti: prima nel biennio dal 2010 al 2012, poi dal gennaio 2020 fino al ritiro del centravanti svedese, avvenuto a giugno. Grandi soddisfazioni in entrambe le avventure, con la firma ben visibile sugli ultimi due scudetti vinti dai rossoneri e in generale con un ruolo cruciale avuto da Ibra nella ‘rinascita’ del Milan del post Berlusconi.
E’ nell’aria un terzo atto, quello che vedrebbe un Ibrahimovic ancora nel Milan, questa volta come dirigente. Una prospettiva che di certo sarebbe gradita a tutti. Alla società, per l’importanza della sua figura. Ai tifosi, che lo hanno eletto a vero e proprio simbolo. Alla squadra, che in molti degli attuali elementi a lui deve molto. A Ibra stesso, che senza dubbio è tentato da questa ipotesi.
Ci sono già stati dei contatti tra lo svedese, Gerry Cardinale e Giorgio Furlani. Si aggiungano la visita di Ibra a Milanello dopo il derby, la presenza in tribuna contro il Newcastle e contro la Lazio, per capire che il filo tra lui e il Diavolo di fatto non si è mai spezzato e potrebbe riannodarsi più forte di prima. E adesso, che cosa succede?
Ibrahimovic e il Milan: “Ecco cosa voglio fare”
La situazione è ancora in una certa evoluzione, per vedere il ritorno in pianta stabile di Ibrahimovic al Milan non parliamo ancora di tempi brevissimi. La trattativa sarà destinata a proseguire ancora per alcune settimane, le ultime indiscrezioni rivelano che serviranno altri incontri per mettere le basi per un eventuale accordo.
In particolare, un nuovo colloquio, stando alle indiscrezioni, potrebbe avvenire tra novembre e dicembre per fare il punto della situazione e capire se ci sono le condizioni per proseguire insieme. Ibrahimovic, nelle sue dichiarazioni al Festival dello Sport di Trento, è stato piuttosto chiaro su ciò che ha in mente: “Sto prendendo tempo per capire, ho più offerte adesso di quando giocavo. Se entro in un qualcosa voglio farlo sapendo di poter fare la differenza. Non mi basta essere un simbolo, anche se sono consapevole dell’importanza della mia immagine come personaggio. Vedremo dove arriveremo e cosa potrò portare“.
Insomma, no a ruoli di facciata, Ibra non è mai stato tipo da essere un comprimario o uno da mezze misure. Vuole incidere, magari come collante tra spogliatoio e società.