Un tremendo lutto ha sconvolto il mondo del calcio: è morto l’agente che portò in Italia i più grandi talenti brasiliani.
Una brutta notizia ha sconvolto il mondo del calcio, e in particolare i tifosi che hanno seguito con passione questo sport durante il decennio d’oro per il calcio italiano, gli anni Ottanta. Se n’è andato in queste ore un grandissimo protagonista di quel periodo, un uomo che, da un certo punto di vista, ha cambiato la storia del nostro calcio.
Non fosse stato per lui, probabilmente non avremmo mai potuto vedere da vicino alcuni dei più grandi talenti del calcio brasiliano in Italia. Ed è anche per questo che il suo addio ha lasciato un vuoto profondo nel cuore di moltissimi appassionati in tutto il paese.
C’è stato un periodo in cui in Italia giocavano i più grandi calciatori al mondo. Avevamo Maradona, Platini, Zico. Erano gli anni Ottanta, la decade indimenticabile per gli appassionati di calcio, quella del grande Napoli, della favola Verona, dei successi della Roma e di una formidabile Juventus.
Un decennio davvero incredibile in cui il livello del nostro calcio era altissimo, quasi ineguagliabile. E questo non solo per merito dei presidenti, ma anche di personaggi come Antonio Rosellini, ex agente Fifa che ebbe il merito di portare in Serie A alcuni dei talenti più brillanti del calcio brasiliano, accrescendo anche la competitività di moltissime squadre.
Addio ad Antonio Rosellini, ex agente Fifa: portò in Italia Careca e le grande stelle del Brasile
Rosellini avrebbe compiuto 90 anni a gennaio. Se n’è andato in questi giorni in Brasile, lì dove aveva trovato la sua nuova casa. Umbro di Foligno, Rosellini era cresciuto con la passione per il mondo del pallone. Direttore sportivo del Foligno tra gli anni Sessanta e i Settanta, dopo aver lavorato nel campo delle assicurazioni e alla Siae, tornò a occuparsi di calcio in pianta stabile, stringendo rapporti fortissimi con il Sud America.
Grazie al suo innato fiuto non solo per gli affari, ma anche per i grandi talenti, riuscì a diventare una sorta di intermediario ante litteram, portando nel nostro paese alcuni dei più grandi talenti del Brasile.
Fu lui a portare Junior al Torino, fu lui a regalare alla Roma il sogno di poter vantare in squadra calciatori del calibro di Cerezo e Falcao. Fu lui l’artefice dell’arrivo a Napoli di Antonio Careca e Alemao, due grandi protagonisti degli anni d’oro di Maradona.
Proprio parlando del centrocampista che fece le fortune della squadra partenopea, in un’intervista Rosellini raccontò: “Lo avevo proposto al Lecce per quattro centesimi ma non lo prese. Lo vendetti in Spagna per dieci volte, e poi a un prezzo ancora più alto in Italia“. Un retroscena che dimostra come il mondo del calcio di allora, seppur con meno denaro e meno interessi, non fosse poi tanto diverso da quello di oggi.