E’ una fase storica di enorme dinamismo per il mondo del calcio, ed in tal senso è da registrare l’offerta miliardaria che fa tremare i polsi per la big del calcio. Si tratta di una svolta epocale e di una notizia che coinvolge tutti gli appassionati di questo sport.
Rispetto al passato, i cambi di proprietà sono sempre più frequenti dal momento che il calcio, come è noto, è diventato ormai, come tutto, un business. Davanti, dunque, ad offerte di un certo valore, tutto può cambiare in pochissimo tempo. Così, dunque, sta per arrivare una autentica rivoluzione per la big. Ed a cambiare le carte in tavola, come si suol dire, è una offerta alla quale è praticamente impossibile dire di no. Si tratta di un ritorno di fiamma per quel che concerne l’interesse di questo miliardario per il club. Stavolta, però, sta lavorando ad una proposta a cui sarà impossibile dire di no. Con lui che, dunque, potrebbe seriamente coronare quello che è il suo sogno.
La big sta per essere ceduta
Il valore dei club sta crescendo in maniera esponenziale. Nelle ultime settimane si sta parlando in maniera sempre più importante della cessione dell’Inter, ma in tal senso è un altro il club che ora sta per cambiare proprietà a fronte di una offerta miliardaria.
Secondo quanto raccontato da Front Office Sport, il Manchester United è valutato dai Glazer, attuali proprietari, 11 miliardi di euro. Per questo motivo il miliardario Sir Jim Ratcliffe si sta preparando a tornare alla carica per i Red Devils ed a rimodulare la propria offerta per strappare il sì dei proprietari. Ed in tal senso le cose potrebbero cambiare in poco tempo.
Offerta miliardaria per il Manchester United
A differenza dello sceicco Al-Thani, la cui volontà è quella di acquistare il 100 % delle azioni che compongono il Manchester United, Ratcliffe ha chiaramente come idea, da sempre, quella di prelevare solo, si fa per dire, una oarte delle azioni. Si tratta, infatti, del 69% e la sua offerta per ottenere questo pacchetto si aggira, a quanto si legge su “Calcio&Finanza“, intorno ai 6 miliardi di euro. Non convinti, però, gli azionisti di minoranza, dal momento che non avrebbero più margini per intervenire in prima persona.