Leonardo Bonucci ha deciso di intraprendere un’azione legale nei confronti della Juventus: una storia d’amore terminata malissimo.
La storia d’amore tra Leonardo Bonucci e la Juventus si è chiusa nel peggiore dei modi. La società bianconera ha dato il benservito al difensore azzurro dopo 12 stagioni, intervallate solo da quella fuga al Milan nel 2017-2018 che molti tifosi non hanno mai dimenticato, anche a causa dell’esultanza dopo il gol realizzato nel match di campionato all’Allianz Stadium.
Bonucci aveva già fatto sapere di volersi ritirare dal calcio giocato al termine di questa stagione ma i vertici della Signora non hanno voluto sentire ragioni. L’ormai ex numero 19 bianconero è stato messo fuori rosa e si è ritrovato costretto ad allenarsi con le riserve, in orari diversi da quelli della prima squadra. Una tiritera andata avanti per settimane, con Bonucci (appoggiato anche dall’Associazione Italiana Calciatori) che ha inviato due PEC alla Juve per chiedere il reintegro in rosa.
Alla fine il difensore azzurro ha trovato l’accordo con l’Union Berlino e le parti si sono salutate con una certa freddezza. Ma la questione non sembra essere finita qui. Come riportato anche dalla Gazzetta dello Sport, infatti, Bonucci ha deciso di intraprendere un’azione legale nei confronti della Juventus proprio per il trattamento ricevuto durante il precampionato.
Difeso dagli avvocati Antonio Conte e Gabriele Zuccheretti, il giocatore denuncia diversi aspetti che non gli avrebbero consentito di svolgere al meglio la preparazione, danneggiandolo sia in termini professionali che di immagine. Bonucci chiede quindi un risarcimento danni alla società bianconera, ma non per ripicca nei confronti della squadra con cui ha militato per 12 anni. Lo scopo del giocatore è dare una voce a tutti i calciatori che subiscono lo stesso trattamento ma non hanno la forza di ribellarsi.
Ma quali sono i trattamenti denunciati da Bonucci? Prima di tutto il doversi allenare di sera, in orari differenti da quelli del gruppo squadra, ma anche doversi allenare con tecnici della formazione giovanile e l’impossibilità ad accedere a servizi come piscina, palestra e ristorante. Secondo Bonucci tutti questi divieti rientrano in una strategia ben precisa da parte di Madama, che avrebbe deciso di puntare allo sfinimento del giocatore per convincerlo ad andare via.
La cifra che il difensore riuscirà eventualmente a ottenere con questa azione legale andrà devoluta in beneficenza a due associazioni: si tratta della Neuroland, che fornisce un importante aiuto alle famiglie dei bambini ricoverati nel reparto di neurochirurgia pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, e la Live Onlus, che si occupa di garantire defibrillatori a società, scuole e comuni.