Per molti un fenomeno tra i pali, per altri un portiere ‘miracolato’: i dubbi attorno a Donnarumma si accumulano nelle ultime ore
La punizione del macedone Enis Bardhi arrivata a secondo tempo inoltrato ha aperto per l’ennesima volta, perché in realtà non si era mai chiuso del tutto, il dibattito attorno alle reali qualità di Gianluigi Donnarumma, portiere che a 24 anni sembra aver perso qualcosa rispetto a pochi anni fa.
Quell’errore che ha condannato l’Italia a rincorrere il secondo posto alle spalle dell’Inghilterra, è l’ennesima dimostrazione di incompiutezza o è stata una svista del momento? Poteva insomma essere evitato se l’ex Milan avesse avuto una maggior accortezza nel coprire il suo palo al posto di perdere qualche secondo a fare altro.
Poteva fare di meglio, su questo non ci piove, così come è evidente che non è lui il problema principale di una Nazionale che sembra arrivare alle partite decisive stanca e con poca determinazione sotto porta. Sono davvero lontani i tempi in cui gli Azzurri dominavano le partite, soprattutto quelle più decisive, con una tranquillità di fondo che faceva invidia a tutto il mondo.
Tuttavia, le maggiori attenzioni mediatiche si sono concentrate sul portiere azzurro reo di non aver compiuto il salto di qualità all’indomani del passaggio al Paris Saint Germain, un trasferimento di cui ancora oggi paga le conseguenze; e viene accusato soprattutto di non essere più considerato intoccabile tra i pali. E vista la presenza di portieri come Vicario, Meret e Provedel, che nei loro club continuano a dimostrare le loro qualità, c’è chi pensa che sia arrivato il momento di ‘archiviare’ Donnarumma.
Donnarumma, Ravezzani critico sul portiere
A Donnarumma si critica ancora la sua non volontà di rimanere al Milan e di scegliere una soluzione come il PSG che a lungo andare ha dimostrato di essere una squadra non solida e pronta a diventare una big. Gigio ha avuto solo l’illusione di diventare protagonista nel miglior club del mondo, quando nel 2021 Al Khelaifi completò un tridente da sogno con Messi, Neymar e Mbappè. Solo fumo negli occhi, poiché quella squadra si è sfilacciata in un lampo e Donnarumma non ha potuto fare altro che osservare inerme.
A proposito della sua condizione di titolarità, il giornalista Fabio Ravezzani fa parte di quella schiera di opinionisti che ha ancora molti dubbi sulle qualità del portiere di Castellammare di Stabia. “Quanti insulti ho ricevuto – scrive Ravezzani su X – quando in tempi non sospetti dicevo che faceva grandi parate ma non era un gran portiere“.
Riferimento palese a quando anche al Milan Gigio commetteva errori banali, che forse pesavano di più perché anche in quegli anni era considerato il futuro della porta italiana, vista anche la giovanissima età con la quale aveva esordito in Serie A.