Il mercato del Milan poteva chiudere col botto con l’arrivo di Taremi: ecco cosa non è andato liscio nella trattativa
Questo mercato tra le altre cose ci ha ricordato dell’importanza del fattore sorpresa all’interno delle trattative. Spesso, anche in quelle più semplici da ultimare, si nasconde un’insidia la cui pericolosità ne rovina il successo.
Lo sa bene il Milan che, a poche ore dalla chiusura del mercato, ha subito uno smacco clamoroso e inaspettato, relativo a quel vice-Giroud considerato fondamentale per Stefano Pioli. Mehdi Taremi non è diventato l’attaccante di riserva del Milan e la dirigenza rossonera per sopperire al problema ha concluso una trattativa lampo con la Fiorentina per Luka Jovic, la seconda scelta alle spalle dell’iraniano.
Trattativa tra Milan e Porto cominciata tiepidamente, proseguita bene e ma conclusasi con uno schiaffo clamoroso. Alla pari di quelli subiti da Inter e Napoli per quanto riguarda gli affari sfumati in extremis relativi a Lazar Samardzic e Gabri Veiga.
Milan, niente Taremi: cosa è andato storto
Trattare con una squadra come il Porto non è mai facile e il Milan lo ha dimostrato alle battute finali del suo importante calciomercato, che poteva concludersi nel migliore dei modi mettendo a segno un colpo come Taremi. E invece le cose sono andate piuttosto male non tanto per colpa della dirigenza rossonera, che anzi ha tenuto fino alla fine un comportamento più che esemplare nei confronti della controparte, quanto per quella portoghese.
Il Milan era riuscito a strappare un accordo con il club portoghese per la cessione a titolo definitivo dell’attaccante: 15 milioni più due/tre di bonus, quindi ben al di sotto delle cifre pattuite dal Porto ma alla fine la dirigenza biancoblu ha accettato. Il problema si materializza tuttavia a poche ore dalla conclusione del calciomercato. Diverse fonti portoghesi rivelano che il presidente Pinto da Costa ha fatto “irruzione” nella trattativa chiedendo di rimodulare i bonus offerti dal Milan, precedentemente accettati da Vitor Bahia, dirigente del Porto.
Ma diversi problemi di natura economica hanno reso impossibile persino l’accordo tra Milan e entourage del calciatore, come rivela il quotidiano portoghese Ojogo. A poche ore dalla conclusione del mercato infatti Taremi aveva fatto presente del problema stipendio: il Milan offriva 1,5 milioni a stagione, poco più della cifra che riceveva in Portogallo, mentre l’entourage dell’iraniano ne chiedeva almeno 5, considerati proporzionati rispetto al valore del calciatore. Va detto inoltre che cessione dell’attaccante non era mai stata richiesta dall’allenatore Sergio Conçeiçao, che anzi considera il bomber della squadra uno degli uomini più importanti della rosa.