Il tennista altoatesino, appena rientrato in camp nel Masters 1000 di Toronto, ha scoperto di avere ua dote naturale
Non è certo il primo. E, probabilmente, non sarà nemmeno l’ultimo. Negli anni, forse se non soprattutto grazie ai social e alla puntuale copertura anche della vita privata degli atleti, abbiamo imparato a scoprire le passioni nascoste che esulano dallo sport che questi praticano a livello agonistico. I precedenti, anche datati, sono illustri.
Ma andiamo con ordine. Dopo la prestigiosa semifinale ai Championship, dove ha subìto l’esperienza e la classe di Novak Djokovic uscendo sconfitto in tre set dal confronto, il nativo di San Candido si è preso una lunga pausa. Forse pericolosa, secondo i più attenti calcolatori della classifca della Race annuale, determinante per rientrare nei migliori 8 che disputeranno le ATP Finals. Necessaria, secondo lo staff di Sinner, per disputare magari meno tornei ma con più profitto.
La posizione guadagnata, nelle scorse settimane, ai danni dell’azzurro da Stefanos Tsitsipas, nonché la tentata rimonta di Taylor Fritz, non preoccupa. Il greco è già uscito prematuramente ai sedicesimi di finale a Toronto sconfitto dall’inossidabile Gael Monfils, mentre Sinner ha vinto e convinto contro Matteo Berrettini, nel derby tutto italiano in terra canadese.
Proprio prima dell’esordio sul cemento nordamericano – il torneo, assieme a quello di Cincinnati della prossima settimana, è un importante appuntamento prima degli Us Open di fine agosto – l’atleta azzurro ha preso confidenza con la struttura. Nel bel mezzo dell’allenamento è spuntata una palla ovale, strumento dello sport nazionale statunitense per antonomasia: il football americano. Ebbene è stato in questo momento che Sinner ha fatto sfoggio delle sue insospettabili abilità.
Presa in mano la sfera, il tennista aveva il compito di lanciarla dentro un secchio posto alla fine del campo da tennis. Era richiesta una certa precisione e potenza, considerando che i tentativi fatti dai membri del suo staff si erano conclusi con magre figure. Senza colpo ferire, al primo tentativo, Jannik ha fatto subito centro, esultando anche platealmente alla fine della sfida.
Futuro da quarter-back per il tennista? Forse, anche se servirebbe metter su qualche chilo in più. Una cosa richiesta anche nel suo percorso tennistico, se vuole competere ad altissimi livelli con gli agguerriti avversari.