A pochi giorni dall’avvio ufficiale del campionato, il Milan fa i conti con un problema: il tempo per risolverlo è sempre meno
Sportiello, Romero, Loftus-Cheek, Reijnders, Okafor, Chukwueze, Pulisic e Musah. Non si può certo dire che, nonostante l’addio di Sandro Tonali – una precisa scelta della società quella di privarsi del talento bresciano per poi fare il sontuoso mercato che è stato fatto – il Milan non si sia rinforzato.
La rivoluzione avviata dal duo Furlani-Moncada ha portato a Milano volti nuovi in ogni reparto, tranne in difesa. Già, quella stessa difesa che lo scorso anno, soprattutto nei primi mesi del 2023, è stato il vero tallone d’Achille della squadra allenata da Stefano Pioli. Al punto tale che lo stesso tecnico, dopo aver cambiato interpreti, ha addirittura cambiato modulo.
Il problema è stato forse sottovalutato, per lo meno nel mercato dispiegatosi finora, e le stesse amichevoli sembrano aver confermato la pericolosa tendenza avviata nella seconda parte della scorsa annata. In difesa il Milan balla, inutile negarlo. Fikayo Tomori non fornisce più le garanzie di una volta, Kjaer fa i conti con la carta d’identità mentre Malick Thiaw è ancora acerbo per garantire continuità ad alti livelli.
Per finire, le fasce laterali. Theo Hernandez, si sa, dà il meglio quando spinge, non quando viene attaccato, mentre, per restare all’ultima amichevole pareggiata col Monza, Calabria è stato bloccato da problemi fisici che gli hanno impedito di giocare. Che fare allora? Semplice, tornare sul mercato.
Pioli trema, la difesa non appare imperforabile
Chiudendo il discorso ricordando che, oltre al panchinaro Kjaer, anche le altre alternative in difesa (Kalulu e Ballo-Tourè) non sembrano certo invalicabili, Furlani avrebbe deciso di sondare il terreno per almeno un difensore da regalare a Pioli. La pista Clement Lenglet, che sembrava proficua, si è improvvisamente arenata per l’intransigenza del Barcellona che, nonostante il calciatore sia fuori dal progetto tecnico di Xavi, continua a chiedere 15 milioni di euro per il cartellino. Senza contare che lo stesso francese vorrebbe tornare al Tottenham più che approdare in Italia.
Ciò che allarma un po’ i tifosi, e lo stesso Pioli, è che al momento la dirigenza non sta seguendo alcun altro centrale difensivo. Le attenzioni sembrano essere concentrate sul vice Theo Hernandez, dato che il già citato Ballo-Touré è in procinto di essere ceduto.
Dalla suggestione Marcos Alonso, sempre dal Barcellona, per finire col prodotto della Primavera Bartesaghi, passando per Calafiori – l’ex Roma gioca attualmente nel Basilea – si starebbero seguendo solo terzini sinistri. I sostenitori del Diavolo, e il tecnico stesso, attendono con ansia un colpo di coda che possa tranquillizzare l’ambiente. Il solo fenomenale Maignan, infatti, non può bastare per blindare la porta del club meneghino.