Il big, sempre al centro di voci riguardanti un suo possibile addio, vuole restare a tutti i costi: riduzione dell’ingaggio in vista
161′ in campo. No, non è il resoconto del minutaggio degli ultimi due incontri del centrocampista, ma il computo totale (stagionale) di quanto abbia giocato nella maledetta annata appena trascorsa. Da un infortunio all’altro, da un risentimento fisico all’altro, da una ricaduta ad un riacutizzarsi di un vecchio fastidio, il 2022/23 è stato davvero un annus horribilis per Paul Pogba.
Tornato a Torino tra l’entusiasmo dei tifosi dopo 6 anni di assenza, il centrocampista transalpino non è stato un fattore. Anzi, considerando il lauto ingaggio percepito dal club bianconero – qualcosa come 10 milioni di euro netti l’anno – possiamo tranquillamente dire che l’operazione ‘Pogback‘ è stata finora disastrosa. Seconda, nella classifica delle delusioni di stampo juventino, solo alle due annate dell’Allegri-bis, che finora hanno prodotto il non invidiabile primato di aver messo zero titoli in bacheca.
Anche il rapporto con i tifosi sembra compromesso, soprattutto a causa di alcuni comportamenti non esattamente congrui alla situazione. Come quando il campione del mondo, prossimo ad essere lanciato dal 1′ in occasione della gara di Europa League contro il Friburgo, si presentò in ritardo alla riunione tecnica della squadra, meritandosi la punizione di un’esclusione dalla lista dei convocati.
Per non parlare poi della sciagurata scelta, compiuta ad inizio anno, di non operarsi al ginocchio sposando una terapia conservativa. Il risultato fu aver perso ulteriore tempo, saltando comunque quel Mondiale in nome del quale era stata presa la prima, errata, decisione.
La stagione della Juve come club ha ricalcato in pieno quella del giocatore che avrebbe dovuto guidarla verso grandi traguardi e nuovi successi. Tra equivoci tattici, figuracce e penalizzazioni, la Vecchia Signora ha concluso l’annata al settimo posto. Fuori dall’Europa che conta e con un bilancio sanguinante. In siffatta situazione, è ovvio che una delle prime mosse, caldeggiate anche da parecchi addetti ai lavori, potrebbe essere la cessione del francese. Il quale, però, ha idee diverse in merito.
L’ex Manchester United è il primo ad essere dispiaciuto per come sono andate le cose nell’ultima stagione, ed ha voglia di reagire. Di dimostrare che lui non è un flop, e che la Juve ha fatto bene a puntare su di lui. Le condizioni per una sua permanenza però, sono strettamente legate ad una condizione imprescindibile: la riduzione dell’ingaggio. Un argomento sul quale il calciatore sembrava, almeno fino a poco tempo fa, non voler sentire ragioni. Ma che ora potrebbe aver fatto breccia.
Le lusinghe dalla Saudi Pro League, dove è appena approdato Marcelo Brozovic, restano. Ma Pogba non vuole abbandonare la barca bianconera proprio in questo momento. Nelle prossime settimane si parlerà di una riduzione d’ingaggio per il centrocampista, anche grazie agli ottimi rapporti col suo agente, Rafaela Pimenta, che ha ereditato dal compianto Mino Raiola la procura di uno dei più talentuosi, ma anche fragili, calciatori della sua scuderia.