Il proprietario del club rossonero, protagonista della clamorosa decisione di allontanare Maldini, potrebbe tornare sui suoi passi
Conquistata con qualche patema di troppo – e, a conti fatti, grazie alla penalizzazione inflitta alla Juve – la qualificazione alla prossima Champions League, il Milan non ha nemmeno fatto in tempo ad archiviare la stagione che subito l’ambiente è stato scosso dal clamoroso addio di Paolo Maldini. E del fido Frederic Massara. La diversità di vedute tra la proprietà del club e i due dirigenti hanno portato Gerry Cardinale ad assumere una decisione che fa ancora discutere.
Dopo essersi prodigato per mesi e mesi nel chiudere con una fumata bianca la questione del rinnovo contrattuale di Rafael Leao – il portoghese ha fatto appena in tempo a firmare fino al 2028 prima di salutare la leggenda rossonera – Paolo Maldini si è visto dare il benservito all’alba della sessione estiva di scambi. Tra lo sgomento di buona parte del popolo milanista. La successiva decisione del club di cedere il gioiello di casa – quel Sandro Tonali sul quale Maldini avrebbe voluto imperniare il Milan del futuro – ha ulteriormente esacerbato gli animi.
Che il figlio d’arte avesse già sentito puzza di bruciato sull’apertura del club alla cessione di alcuni punti fermi, questo non è dato di sapere. Quel che è certo è che se Maldini fosse rimasto in carica, molto probabilmente l’ex Brescia avrebbe iniziato il ritiro coi compagni agli ordini di mister Pioli.
Nella discussione sulla bontà del licenziamento del duo dirigenziale protagonista di campagne di mercato che poi avevano portato alla conquista dl Tricolore nel 2022, è intervenuto niente meno che Luciano Moggi. Ai microfoni di ‘7 Gold’ l’ex dg della Juve ha ricostruito, a modo suo, tutte le tappe che hanno portato alla separazione dalla leggenda rossonera. Lanciandosi anche in una clamorosa ipotesi sul futuro del club meneghino.
“Maldini e Massara si sono fatti una bella litigata con Cardinale e Furlani perché loro volevano fare una squadra forte, mentre gli altri volevano rientrare. Il problema è che quando si rientra, non si parte dal giocatore più forte, cioè Tonali. Prima di venderlo, avrei preso un altro profilo che potesse equivalergli come caratteristiche”, ha esordito l’ex dirigente bianconero.
“Penso che la stessa sorte la subirà Leao: il rinnovo serve anche ad attirare la voglia di chi vuol comprare. Tra due mesi ci ritroveremo qui a discutere e magari Cardinale richiamerà Maldini“, ha concluso Moggi profetizzando dunque un possibile dietrofront dell’imprenditore americano.