L’addio di Maldini dal Milan ha scosso l’ambiente rossonero e anche grandi esponenti del passato hanno voluto dire la loro. Tra questi c’è l’indimenticato George Weah
L’attaccante liberiano ha segnato un’epoca nel calcio internazionale, toccando picchi di rendimento incredibili con il Milan di Berlusconi. Il presidente del suo Paese d’origine ha parlato con Maldini dopo la scelta di Cardinale di non rinnovargli il contratto.
C’è stata un’epoca in cui il Milan poteva permettersi qualsiasi campione emergesse nel calcio europeo. Erano gli anni di Berlusconi presidente, l’era delle Coppe Campioni in serie, della rivoluzione sacchiana e del pragmatismo capelliano. Prima il trio degli olandesi, poi l’arrivo di fuoriclasse sopraffini come Weah e Baggio, fino ad arrivare a Shevchenko. Galliani e Braida ne hanno sbagliati davvero pochi, affidandosi a nomi da Pallone d’Oro per continuare ad alzare trofei.
Uno di questi fu proprio George Weah, vincitore del noto premio francese nel 1995, quando si mise in mostra con la maglia del Psg, arrivando a contendere proprio al Milan l’accesso alla finale di Vienna di Champions League. Alla fine furono i rossoneri ad avere la meglio, sconfitti poi dall’Ajax con un gol di Kluivert.
Weah sbarcò a Milanello nell’estate del ‘95 e rimase fino al 2000, lasciando il testimone proprio a Sheva. I tifosi ricordano le sue discese travolgenti (vedi il magnifico gol al Verona) e la sua forza prorompente, che gli consentì di mettere a segno 46 gol in 114 partite in Serie A.
Weah e il dialogo con Maldini: ha pagato l’assenza di risultati
Weah, che da tempo ha intrapreso un percorso politico importante in Liberia, è stato intervistato nelle scorse ore dalla Gazzetta dello Sport. L’attaccante africano è rimasto legatissimo all’ambiente rossonero, e ha espresso la sua opinione su quanto avvenuto nelle ultime settimane.
Il tema caldo è l’addio di Paolo Maldini e Frederic Massara, rimasti senza contratto per scelta di Cardinale. Weah ha confessato di aver parlato con l’ex capitano milanista per capire cosa fosse successo. Le sue parole nei confronti del vecchio compagno sono state chiare: “Paolo, non devi abbatterti, fa parte di questo lavoro come degli altri, tutti hanno bisogno di risultati”.
Il centravanti liberiano poi aggiunge: “Paolo ha grandi capacità e sono sicuro che avrà ancora successo anche come manager”. Insomma niente scuse per l’amico ma una prospettiva diversa di vedere la scelta di RedBird. Maldini ha pagato la mancanza di risultati sul campo e sul mercato.