Una vera partita a scacchi quella tra la donna che il 20 gennaio scorso che ha denunciato Dani Alves per stupro e il legale del brasiliano.
Dani Alves è in carcere a Barcellona dal 20 gennaio, a denunciarlo una ragazza di 23 anni con cui l’uomo, lo scorso 30 dicembre, ha avuto un rapporto sessuale in uno dei bagni della discoteca Sutton di Barcellona. Il giocatore resta detenuto a Brians 2, l’ultima volta è stato ascoltato dagli inquirenti il 17 aprile scorso. L’esterno di Juazeiro paga in primis le quattro versioni raccontate alla Polizia. Alves ha iniziato dicendo che non conosceva la presunta vittima, finendo con l’ammettere la consumazione del rapporto. Confessione quasi obbligatoria, considerato che nel corpo della ragazza era stato rinvenuto del liquido seminale.
L’accusa per l’ex giocatore della Juventus sono pesanti, parliamo di stupro che in Spagna prevede fino a 12 anni di reclusione. Lo staff legale del calciatore, diretto da Cristóbal Martell, ha visto più volte rigettata l’istanza di libertà condizionata. Per il Tribunale infatti, resta alto il pericolo di fuga.
Alves resta in carcere: le parole della vittima
Come riporta as.com, emergono dettagli sulle prime dichiarazioni fatte dalla presunta vittima agli agenti della Polizia che per primi hanno raccolto la sua testimonianza. La ragazza si trovava in discoteca con un’amica e una cugina, avvicinato da un addetto del locale ha poi conosciuto Dani Alves. I due avrebbero ballato, un piccolo flirt, poi le immagini fanno vedere la coppia dirigersi in bagno, questo su richiesta del giocatore.
Come rivelato giovedì 11 aprile ne El programa de Ana Rosa, la donna al poliziotto, poco dopo il presunto stupro, avrebbe detto: “Alves ha cominciato a dirmi cose spiacevoli come ‘piccola pu…’ e mi ha colpito”. Frasi pesanti alle quali, il giorno dopo, ai microfoni della trasmissione Telecinco, ha risposto l’avvocato Cristóbal Martell. Il legale ha puntato la sua arringa difensiva sulle immagini riprese prima e dopo le presunte molestie.
“Dalle immagini riprese al tavolo vip, la storia di paura e terrore della donna non a suo agio non coincide”, afferma il legale di Alves, riferendosi ai momenti passati dalla coppia prima di entrare in bagno. Martell ripete che fra i due c’ara affinità, nessuna tensione.
“Lui le tocca il culo in diverse occasioni e lei lo cerca, c’è stato un corteggiamento e hanno ballato insieme e si sono strofinati l’uno con l’altro”, spiega ancora il legale, ribandendo l’assenza di alcuna percezione di paura o malessere della donna. Martell ha concluso sottolineando come “negli accertamenti effettuati sul denunciante non sono stati riscontrati segni di alcuna violenza o soggezione”.