Paolo Scaroni, attuale presidente del Milan, non convince: scelto colui che potrebbe sostituirlo alla guida dell’Enel
Il ruolo di Paolo Scaroni è messo in discussione. Il presidente del Milan non convince alla guida dell’Enel: difatti, troppe ombre fanno sorgere dubbi sul suo lavoro. Per questa ragione l’opposizione ha già avanzato un nuovo nome per la presidenza: si tratta di autorevole banchiere.
Tuttavia, la riforma non si ferma a lui. Al vaglio un cambiamento rilevante con l’obiettivo di contendere la maggioranza. Quali sono i problemi che dovrà affrontare chi la spunterà nella lotta?
Il cambio della dirigenza dell’Eni
Non c’è sintonia tra il Tesoro, Assogestioni e Covalis Capital. Difatti, il fondo speculativo, con interessi a Londra, New York e Gibilterra e Cayman, che detiene l’1% dell’Enel ha presentato la terza lista di amministratori per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione (CdA) . La frattura è dovuta principalmente a vari aspetti. In primis Covalis Capital nutre perplessità sulla presidenza di Paolo Scaroni. I rapporti del presidente del Milan con la Russia e i contatti trentennali con Gazprom, multinazionale nelle mani della Federazione russa, preoccupano non poco. Per questa ragione ha avanzato una lista lunga con un candidato alternativo alla guida, ossia: Marco Mazzucchelli, rispettabile banchiere che lavora tra Milano, Londra e Svizzera. Tuttavia, a preoccupare non è solo l’uomo che vestirà i panni di presidente dell’Enel.
Difatti, Covalis mette in discussione tutto il processo che ha portato al governo a selezionare la nuova classe dirigente. Un procedimento opaco, o addirittura tossico, come definito dal proprietario del fondo Zach Mecelis al Financial Times, che ha favorito la nomina di “collaborazionisti” per i membri del Covalis. Inoltre, un altro argomento che ha un peso rilevante è quello delle energie rinnovabili, settore in cui l’Enel detiene il primato mondiale con 59 Gigawatt di capacità gestita. A quest’ultimo si aggiunge anche un altro tema che sarà oggetto di discussione: occorrerà, infatti, affrontare sul piano industriale la questione riguardante il debito, salito nel dato netto a 60,1 miliardi , e su come abbassarlo. Il Tesoro è indignato per le accuse rivolte dal Covalis, risultato di regole italiane e europee che prevedono l’intervento di calciatori di testa per la scelta dei candidati. Il procedimento verrà illustrato dal Mef al proxy advisor e i consulenti invieranno ai fondi-clienti tutte le indicazioni necessarie per procedere all’assemblea per votare. Tuttavia, per quanto concerne l’esito non sembrerebbe in dubbio, visto che il Tesoro può contare sul supporto di vari soci italiani.