Nel corso del tempo lo stesso Berlusconi ha svelato degli aneddoti che hanno del sorprendente e che fanno provare curiosità e nostalgia
Silvio Berlusconi sta facendo parlare molto per il suo ricovero in ospedale, dove è entrato per cercare di sconfiggere una forma di leucemia per la quale sono già cominciate le prime cure. L’ex presidente del Milan con il fidato collaboratore ed amico di una vita, Adriano Galliani, ha iniziato già da tempo un nuovo ed ambizioso progetto nel mondo del calcio nella vicina Monza.
La compagine biancorossa rappresenta l’ennesimo successo di Berlusconi e Galliani, perché già il fatto di avere portato la squadra lombarda in Serie A significa avere centrato un traguardo enorme. E dopo una annata che era nata in maniera molto storta ma che poi il bravissimo outsider Raffaele Palladino ha saputo raddrizzare prendendo il posto in panchina appartenuto a Giovanni Stroppa -artefice della promozione nel massimo campionato -ora per il Monza è legittimo pensare realisticamente a come alzare l’asticella. Già nella stagione 2023/2024 si potrà pensare ad agguantare qualcosa di più importante di una permanenza in Serie A. Ed il calcio per Berlusconi ha sempre rappresentato molto più di una semplice passione.
Proprio con il calcio il noto imprenditore ed ex presidente del Consiglio ha cercato e tante volte riuscito ad ottenere una importante cassa di risonanza in termini di pubblicità e di consensi per i suoi paralleli progetti politici. Ma le cose non sono nate con il Milan degli invincibili negli anni Ottanta.
L’avventura calcistica è sorta ben prima, con la squadra del comprensorio Edilnord. Si tratta della rappresentativa del noto quartiere residenziale fatto costruire proprio da Berlusconi nella seconda metà degli anni Sessanta. Sorgeva, ed a tutt’oggi sorge, alle porte di Milano. Un centro residenziale che poteva godere di un pullman privato per i residenti. E tutto questo ben prima dei fasti anche di Cologno Monzese e della allora Fininvest. La squadra di calcio della Edilnord aveva un bomber di eccezione. Si trattava di Paolo Berlusconi, che a suo fratello Silvio è da sempre legato. Paolo, da quanto raccontato in passato dal patron del Monza, pare fosse molto abile sotto porta nel fare gol. Segnava molto, stando ai resoconti rilasciati nel corso del tempo a più riprese.
Ma, un po’ a sorpresa -di certo non ce li siamo mai immaginati così- anche lo stesso dottor Galliani e Fedele Confalonieri, che di Mediaset continua ad essere il presidente, riuscivano a distinguersi sul rettangolo di gioco. Settantotto anni ed originario proprio di Monza il primo, e 85 anni il secondo, Berlusconi li ha descritti negli anni come tra il discreto ed il buono in campo. Specialmente il fido Adriano, dipinto come una abile ala di fascia destra.
E tutti ricorderanno le innumerevoli incursioni di Berlusconi nel suo autorevole ruolo di presidente, a dare indicazioni ai propri allenatori tenuti sul libro paga. Il suo mantra era la messa in pratica di un calcio offensivo e spettacolare, e lui ha persino allenato in terza categoria, proprio alla conduzione tecnica della Edilnord. Un giorno capitò una amichevole di prestigio contro le giovanili del Milan allenate da Francesco Zagatti. Quest’ultimo fu calciatore rossonero tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Sessanta, divenendo poi per molti anni a seguire osservatore, collaboratore tecnico ed allenatore dei giovani del Diavolo. E probabilmente è da lì che poi è nata una storia che ha portato la compagine meneghina a vincere qualsiasi cosa (tranne la Coppa UEFA, n.d.r.) in tutte le competizioni esistenti.