Un dardo al cuore per un campione apparentemente freddo, ma molto sensibile. Mentre era in ritiro con la nazionale, ha saputo della scomparsa di un suo caro amico.
Convocato a 41 anni dalla nazionale del suo paese, il talento straordinario di cui stiamo parlando è stato avvisato della morte di un giornalista. Il plurititolato attaccante conosceva il reporter da oltre 20 anni.
La coppia aveva fatto amicizia quando la punta, nata in Svezia, nel 2001 era sbarcata all’Ajax, nell’Academy di Amsterdam. Il giornalista aiutò il futuro campione a inserirsi nel calcio dei grandi. Non era facile per lui, emergere nella patria del Profeta del gol, Johan Cruijff.
Lutto nel mondo dello sport e del giornalismo per la comparsa di Thjjs Slegers. L’addetto stampa già nel 2020 aveva reso nota la sua patologia, una leucemia acuta che non gli ha lasciato scampo, uccidendolo a a soli 46 anni. Come riporta sport.virgilio.it, il cronista di Football International aveva condiviso il percorso della sua malattia sui social. Slegers aveva spinto a donazioni per la ricerca, “Per me non c’è più nulla da fare, ma per altri sì”, aveva affermato ripetutamente sui propri profili.
L’ultimo evento per raccogliere fondi si era svolto a febbraio, dal nome Bloedverwanten voor Thijs (letteralmente, “Parenti di sangue per Thijs”), la serata si era tenuta presso lo stadio del PSV, il Philips Stadium. In tanti aderirono, anche il suo amico Zlatan Ibrahimovic che vi prese parte con un video nel quale appariva sinceramente toccato dalla sorte toccata al suo amico.
L’attaccante del Milan e il giornalista scomparso si conoscevano dal 2001. Slegers, come detto, fu una sorta di bussola per Ibrahimovic, arrivato all’Ajax con l’ingaggio maggiore della storia dei Lancieri. I due si conobbero ad una cena, Slegers da lì a poco sarebbe divenuto il capo ufficio stampa del PSV Eindhoven ma il legame tra i due non perse mai forza. “Mi ha aiutato molto, mi ha dato tutto il supporto di cui avevo bisogno. Mi ha toccato il cuore”, aveva rivelato la punta del Milan.
Volto sorridente, anche nelle foto che lo ritraggono in ospedale, Slegers aveva più volte chiesto ai propri followers di registrarsi come donatori di sangue e di cellule staminali per contrastare la leucemia acuta che l’aveva colpito.
“La malattia non può essere fermata. Dopo un trapianto di cellule staminali precedentemente riuscito, i postumi alla fine mi uccideranno. I dottori non possono più fare niente per me. Non abbiamo altra scelta che accettare il destino e affrontarlo. Io e la mia famiglia vi ringraziamo tutti per il sostegno che abbiamo ricevuto in questi anni. Questo ci ha fatto molto bene. Per quanto? In quali circostanze? Non lo sappiamo ora e restiamo nell’incertezza”, aveva detto l’amico di Ibrahimovic, quasi annunciando la sua scomparsa.
Zlatan Ibrahimovic ha vissuto tanto dolore dovuto ai lutti nell’ultimo anno. La scomparsa dell’amico Slegers è solo l’ultima in ordine cronologico. Allo svedese è venuto a mancare il sostegno dell’agente Mino Raiola, dell’ex compagno di squadra Sinisa Mihajovic e infine Italo Galbiati, già vice di Fabio Capello e che l’attaccante del Milan incrociò alla Juventus.