San Siro, Milan e Inter guardano oltre. La demolizione, però, non dovrebbe essere la prima scelta: storia e business lo dimostrano.
San Siro non sarà nel futuro di nerazzurri e rossoneri, ma potrebbe essere ancora nel vissuto dei milanesi e non solo. La Scala del Calcio è un patrimonio storico-culturale. Tanti aspetti la legano allo Stivale: decantato nelle canzoni, protagonista storico, l’impianto è più di una semplice struttura. Lo conferma Vittorio Sgarbi – Sottosegretario al Ministero della Cultura – ma c’è di più.
San Siro non fa gola soltanto ai tifosi, esiste una fetta di persone che è appassionata sì, ma di eventi. La nota struttura potrebbe cambiare mercato: modificare le priorità. Diventare una risorsa per un altro tipo di domanda. L’offerta cambia, ma i guadagni no. Triplicano, questo solo se vengono fatte le dovute modifiche. Lo stadio Giuseppe Meazza potrebbe diventare un polo per quanto riguarda concerti e manifestazioni sportive di altro genere.
San Siro, la demolizione si allontana
Atletica in primis, ma per molti il settore artistico fa più gola rispetto a quello sportivo. Intrattenimento, musica e cultura. Un business fiorente “oscurato” – sin qui – dai guadagni del calcio. Milan e Inter cominciano a vedere come un peso l’affitto dell’impianto: spesa che si aggira attorno ai 50 milioni, contando gli ultimi 6 anni. Il totale è arrotondato per difetto, volendo ragionare precisamente siamo sui 57,5 milioni di euro.
8 milioni a stagione, in media, per entrambi le compagini. Troppo per le casse di Elliott e Zhang chiamati a cercare il salto di qualità. Prospettiva che intriga anche la ASM Global: leader in termini di eventi e opportunità sul piano delle manifestazioni dal vivo e non solo. L’azienda è intrigata da un dato: 1,3 milioni. Questo è quanto è stato incassato da San Siro nel 2019 contando solo i concerti: numeri che risalgono a prima del lockdown.
Il giro d’affari del Meazza fa gola
I dirigenti del brand hanno considerato – attraverso analisi e stime – di poterlo triplicare, se non quadruplicare. C’è grande voglia di alternative ai soliti passatempi: l’arte potrebbe essere un ottimo volano. Indiscrezioni dicono che ci sarebbero già i primi contatti con il Sindaco Sala e alcuni azionisti con cui instaurare partnership. Se – citando il Primo Cittadino milanese – San Siro non lo vuole più nessuno, ASM Global potrebbe essere l’eccezione che conferma la regola.
Un “tesoretto” da gestire e sviluppare: vedere una soluzione, laddove altri ravvisano solo un problema. Le prove tecniche di avvicinamento sono cominciate. Lo scenario di Stamford Bridge – prossimo alla demolizione secondo il The Telegraph – per San Siro si allontana. Le luci della Scala del Calcio potrebbero illuminare un’altra prospettiva. San Siro “patrono” del mecenatismo artistico sempre più nel pallone.