Alen Halilovic alle prese con un altro crocevia incredibile della propria carriera. Il calciatore croato non trova pace.
Alen Halilovic alle prese con l’ennesima disavventura della propria vita professionale. Sembrava essere un predestinato: uno di quelli che cambiano gli equilibri delle partite. Doveva essere il Messi croato, invece rischia di diventare una meteora. Colpa del mercato, ma non solo. Arriva dalla Dinamo Zagabria al Barcellona nel 2015 per appena 5 milioni di euro: da lì comincia la sua risalita senza apparente futuro. Segna, salta l’uomo ed è piuttosto duttile in mezzo al campo. Tutte qualità che però non è riuscito a far vedere in Blaugrana e neppure altrove.
Gira parecchio, nello specifico arriva nello Sporting, Amburgo, Milan, Las Palmas, Standard Liegi, Heerenveen, Birmingham, Reading e infine Rijeka. Tutte compagini che hanno vantato la sua presenza senza, però, avere rimpianti al momento dell’addio. Una volta le condizioni fisiche, l’altra l’approccio con lo spogliatoio. Diversi i problemi per quello che oggi è un 26enne in cerca di gloria, ma deve prima trovare la squadra: l’ex rossonero, infatti, sarebbe dovuto approdare in Grecia.
In forza all’Aris Salonicco. La sua avventura in Grecia, però, è terminata prima ancora di cominciare: il motivo è semplice. L’uomo ha raggiunto l’accordo con il club, è atterrato addirittura in loco aspettando che lo venissero a prendere muniti di sciarpa del club per le foto di rito. Tutto sembrava essere andato per il meglio. All’arrivo del campo di allenamento, però, i primi problemi: le visite mediche hanno evidenziato che il giocatore non era in condizione di poter sostenere i ritmi delle partite, essendo notevolmente in sovrappeso.
Questo sarebbe costato non poco ai greci che, quasi fosse un pacco Amazon, hanno detto “No, grazie” e l’hanno rispedito al mittente. Il motivo è anche un altro: non superare le visite mediche è solo un primo step, perchè il calciatore – non contento – avrebbe chiesto anche uno stipendio maggiorato rispetto all’accordo iniziale. I rappresentanti dell’Aris Salonicco hanno pensato bene di interrompere tutto prima di incappare nell’ennesimo incidente diplomatico.
L’ex rossonero ha vissuto una storia simile a quella di Patrick Schick alla Juventus: il ragazzo non passa i controlli medici, la squadra bianconera lo rifiuta e passa alla Roma diventando a sua volta una meteora del club. Corsi e ricorsi storici, le prospettive del calcio talvolta sembrano essere sovrapposte. Un filo rosso lega Milan, Italia e Grecia: non solo per Atene, ma anche per Salonicco.