Cristiano Ronaldo potrebbe sorprendentemente essere il fautore di nuovi sviluppi dell’inchiesta Prisma condotta dalla Procura di Torino
Nuovi guai per la Juventus in merito alla vicenda che li ha visti coinvolti nelle indagini della Procura della Repubblica di Torino per diversi illeciti. Ora si fa dura per la Vecchia Signora che dovrà fare i conti con la giustizia e anche con Cristiano Ronaldo.
Le indagini sono cominciate a novembre 2021, quando la Guardia di Finanza era a caccia di documenti relativi alla compravendita giocatori e alla formazione dei bilanci per gli anni 2019-21. Setacciate le sedi di Torino e Milano della Juventus, è stata avviata l’inchiesta che ha condotto alla penalizzazione nel campionato in corso. Il procuratore Giuseppe Chiné ne aveva proposto 9 punti di handicap, ma la Corte federale ha optato per un -15.
Intanto sono al vaglio degli inquirenti i documenti del bilancio della società di Andrea Agnelli: l’ormai ex presidente della Juventus risulta indagato insieme a una decina di persone, tra cui anche l’ex vicepresidente Pavel Nedved. Tra le piste seguire dalla Procura, oltre ai bilanci con le plusvalenze e la “manovra stipendi”, anche un documento emerso dalle intercettazioni tra Cesare Gabario e il direttore sportivo Cherubini che riguarda Cristiano Ronaldo. Il portoghese dovrebbe ancora ricevere parti della sua retribuzione.
Ronaldo nell’inchiesta Prisma: ancora guai Juve
Dopo lo storico trasferimento Juventus, CR7 è tornato in PremierLeague, il campionato che agli albori della sua carriera lo ha reso grande lanciandolo nel panorama mondiale del calcio. Al Manchester United, tuttavia, Ronaldo non ha avuto l’approccio che tutti speravano, arrivando a litigare con allenatore, compagni di squadra e tifosi.
Ora, forte del passaggio in Arabia Saudita, Ronaldo potrebbe essere l’artefice di un’ulteriore batosta per la Juventus.
Secondo calcioefinanza.it, l’attaccante portoghese sarebbe infatti stato convinto dalla Procura di Torino a collaborare nell’inchiesta Prisma. Di recente CR7 è finito al centro di questa vicenda con la “carta di Ronaldo” pubblicata dal Corriere della Sera: si tratta di una lettera firmata da Fabio Paratici (ex responsabile area tecnica che rientra fra gli indagati), ma non da Cristiano Ronaldo.
Questo famoso documento citava “Gli accordi assunti… ci impegnano a consegnarvi entro il 31/07/2021 l’Accordo premio integrativo ritrascritto sui moduli federali ad oggi non disponibili”, presumibilmente stipulato tra la dirigenza bianconera e il cinque volte pallone d’oro, ma pare non sia mai arrivato a CR7. Nella carta di Ronaldo, la società della Vecchia Signora si impegnerebbe a sanare i debiti col giocatore.
Cristiano doveva infatti ricevere una parte di alcune mensilità a cui la Juventus non aveva ottemperato nel periodo della crisi covid 19. In virtù di ciò, sempre secondo calcioefinanza.it, Ronaldo sarebbe pronto a richiedere i 20 milioni che la Juventus aveva promesso di pagare.
