Le cattive prestazioni della squadra hanno portato la dirigenza del Milan a discutere del futuro di mister Pioli e il suo eventuale esonero
Periodo nero per Pioli e un Milan che non riesce a vincere o affermarsi sugli avversari da ormai troppo tempo. Nelle scorse ore la dirigenza di Casa Milan si è soffermata sull’allenatore per decidere il da farsi, e così è arrivata la decisione ufficiale dopo un lungo confronto tra Maldini, Massara e Furlani in cui hanno discusso dell’esonero del mister.
Il Milan è reduce da una pesante sconfitta a San Siro contro il Sassuolo. I neroverdi hanno fatto i padroni in casa del Diavolo portando a spasso per i novanta minuti la squadra di Stefano Pioli. Non è di sicuro la prima volta in stagione che i rossoneri perdono la retta via e sfasano per tutta la partita, ma c’è un dettaglio che preoccupa più di tutti, oltre a rappresentare un primato.
Con la manita del Sassuolo, infatti, era da ben 26 anni che il Diavolo non incassava almeno 5 reti in casa in Serie A. Da quel 1 a 6 contro la Juventus nel 1997, la storia si ripete nel 2023 con un Milan più in crisi che mai. In Campionato, tra l’altro, è la prima volta che il Milan subisce 9 goal in due gare consecutive
Milan, esonero Pioli: la decisione
Sono tutti sintomi, i goal subiti e la scia di risultati negativi, di un Milan in affanno come mai prima d’ora. In questi casi, solitamente, si addossa la colpa ad una cattiva gestione dell’allenatore. Su questo aspetto si sono soffermati i manager rossoneri discutendo dell’esonero di Stefano Pioli.
Se Pioli venisse esonerato, si seguirebbe solo la prassi calcistica. In qualunque altro caso probabilmente l’allenatore avrebbe già le valigie fuori la porta di Casa Milan, ma la dirigenza non può fare a meno di considerare il credito acquisito da Pioli nel corso di questi anni. A lui si deve il merito di aver reso squadra un semplice gruppo di giocatori. A lui si deve il ritorno in Champions League e la vittoria dello Scudetto.
La Gazzetta dello Sport ha dunque confermato la permanenza di Pioli, che non verrà esonerato. Nessuna chiamata dai proprietari della società negli USA, ma solo un vertice tra direttore sportivo, direttore tecnico e amministratore delegato. Maldini, Massara e Furlani – poi raggiunti a San Siro da Pioli – hanno definito il “tecnico dello Scudetto” inamovibile.