Anche il Napoli finisce nel mirino della Procura Federale, con Chinè che ha chiesto gli atti per la trattativa con il Lille per Osimhen
L’inchiesta Prisma che ha colpito la Juventus ha portato a un -15 in classifica nel campionato in corso. Una penalizzazione che ha fatto infuriare il mondo bianconero, visto che ci sono anche altre società implicate nell’inchiesta, che però sono state prosciolte. Il fatto è che, secondo l’esito finale del processo, nessuno -eccetto la Juve- aveva messo in piedi un sistema volto a gonfiare il valore dei giocatori.
Inoltre, c’è anche la manovra stipendi e il processo plusvalenze bis che possono penalizzare ancor di più la Juventus. Si parla anche di una retrocessione in Serie B. Ma questo lo decideranno in seguito, quando le indagini termineranno del tutto e si arriverà a un processo. Nel frattempo, la Procura Federale ha chiesto alla Procura di Napoli gli atti per effettuare delle indagini sul passaggio di Victor Osimhen dal Lille al Napoli. Nel 2020, il club partenopeo acquistò il centravanti nigeriano per 50 milioni di euro, più i cartellini di Karnezis, Manzi, Liguori e Palmieri per un totale di circa 20 milioni. Il Napoli, tuttavia, è già stato indagato in passato per quest’operazione ed era stato prosciolto. Questo perché nessuno può decidere il valore effettivo di un giocatore. La differenza con la Juve, sta nel fatto che si tratta di una singola operazione e non un sistema che coinvolge centinaia di trattative per mettere a posto il bilancio.
Napoli, Chinè chiede gli atti del falso in bilancio
Secondo quanto riferito da Repubblica, Chinè vuole vederci chiaro e indagare sul presunto falso in bilancio del Napoli. Aurelio De Laurentiis finora è rimasto tranquillo e sereno, anche dopo la perquisizione a Castel Volturno della Guardia di Finanza, cosa successa anche a Roma e in Francia. La Procura di Napoli ha chiesto sei mesi in più per completare l’indagine del passaggio di Osimhen in Italia. Dunque, spetterà ai pm inviare la documentazione alla Procura Federale, se farlo subito o attendere la fine delle indagini, tra sei mesi. Ha parlato anche il legale del club partenopeo, Mattia Grassani a Rai Sport: “L’operazione non si incrociava con quelle della Juve, non è cambiato niente dall’assoluzione della Corte d’Appello. E in più si tratta di una singola operazione”.
Elkann e “l’ingiustizia” subita dalla Juventus
Per John Elkann, numero uno di Exor che ha rivoluzionato il CdA della Juventus, il club bianconero ha subito una “ingiustizia”. Di seguito, le sue parole: “Anche chi non è tifoso della Juve ha capito che abbiamo subito un’ingiustizia evidente. Ci difenderemo con estrema fermezza per tutelare gli interessi dei tifosi e gli amanti del calcio”. Sta di fatto che alla Juve resta solo il Collegio di Garanzia dello Sport del CONI per ribaltare la sentenza. Successivamente ci sarà solo la giustizia ordinaria, che però non potrà influire sugli esiti dei processi della giustizia sportiva.