Simon Kjaer commenta non senza stupore un episodio avvenuto in campo che poteva davvero cambiare tutto
E’ cominciato contro la Tunisia il terzo Mondiale in carriera per Simon Kjaer, il secondo da capitano della Danimarca, inserita nel girone che comprende anche la Francia campione in carica e l’Australia.
Una partita, quella d’esordio per i danesi, che si è rivelata più difficile del previsto. Merito di una Tunisia che se l’è giocata a viso aperto, impensierendo in più di un’occasione la retroguardia avversaria, guidata da Kjaer fino al 65′ quando il difensore rossonero è stato sostituito da Jansen in un triplo cambio che ha coinvolto anche l’ex attaccante del Parma, Cornelius.
Quest’ultimo ha avuto la chance per cambiare le sorti della partita nel finale quando ha clamorosamente mancato una deviazione da distanza ravvicinata, colpendo il palo, di fatto, nei pressi della linea di porta. Un’azione assurda, commentata ovviamente non senza ironia sui social con meme e altri post non certo teneri nei confronti di Cornelius.
Dell’errore dell’attaccante ha parlato anche Kjaer a fine partita commentando la prestazione dei suoi che torneranno in campo, sabato prossimo, in quella che sarà una sfida decisiva per la classifica del girone contro la Francia.
“Mi chiedo come abbia fatto a non segnare“, ha dichiarato Kjaer che poi si è soffermato anche su quello che è mancato ai suoi per vincere la partita: “Siamo mancati nell’ultimo passaggio nella parte finale del campo e su quello dobbiamo lavorare prima di incontrare la Francia.”
Nell’intervista post gara, Kjaer si è detto anche contrario alla decisione della Fifa che ha vietato ai Capitani di indossare la fascia One Love, simbolo di sensibilizzazione nei confronti della tematica del rispetto dei diritti umani. “E’ ridicolo che possa esserci un cartellino giallo se uno indossa una fascia da capitano che abbiamo usato anche prima. Penso che sia ragionevole porre domande alla Fifa (..). Abbiamo sentito la conferenza stampa del presidente Infantino e non c’è il minimo dubbio su cosa ne pensiamo tutti.”