CR7 è ormai al capolinea con i Red Devils.
Tutti fanno la corte a Cristiano Ronaldo per gennaio: la sua avventura in Premier League potrebbe terminare presto, ed ecco che si fanno avanti i primi pretendenti.
La situazione di Cristiano Ronaldo è diventata un vero e proprio caso mondiale. A partire dai rapporti incrinati con il Manchester United e il suo allenatore Erik ten Hag, il portoghese ha scatenato la mobilitazione del suo agente, il potentissimo Jorge Mendes. Già in estate Mendes aveva avviato i contatti con i top club d’Europa, ma nessuno formulò offerte adeguate.
Migliaia voci di mercato hanno accostato nei giorni scorsi l’ex Juventus ad un ritorno di fiamma in Serie A al Napoli, in caso di partenza di Osimhen. Victor, in realtà, ha ingranato con Spalletti e non sembra intenzionato a cambiare la sua maglia azzurra. Il nome di Ronaldo era stato accostato anche a club ricchissimi come il PSG e Chelsea, gli unici a poter sostenere le spese del suo stipendio, ma per ora nulla di concreto.
Si è invece aperto uno spiraglio per CR7 per un possibile ritorno nell’ex squadra che l’attaccante ha tanto amato.
La folle offerta: Cristiano torna a casa?
Dati alla mano, l’ingaggio di Ronaldo non sarebbe complicato per il costo del cartellino che si aggira sui 20 milioni di euro (dati a cura di Transfermarkt.it), quanto per le importanti richieste dell’attaccante e del suo entourage. Il passaggio di squadra di un nome come quello di Cristiano, infatti, richiede la mobilitazione dell’intero staff del calciatore, e dunque onerosissime spese al di fuori dell’effettivo trasferimento.
Spese che lo Sporting Lisbona spera di poter colmare per vedere il suo fenomeno tornare a vestire biancoverde.
La squadra portoghese – riporta il quotidiano inglese Sunday Mirror – avrebbe in serbo per il calciomercato invernale un’offerta al Manchester United. Regalo non da poco per i suoi tifosi, ma senza dubbio un investimento che non passerebbe inosservato per le casse del club. Se CR7 vuole davvero tornare a casa, deve anche essere incisivo per non mandare lo Sporting in bancarotta.