L’episodio aveva scatenato una marea di proteste
È la terza giornata di Serie A, il Milan campione d’Italia sfida l’Atalanta di Gasperini, ma c’è un episodio pochi minuti dopo il calcio d’inizio del secondo tempo che fa molto discutere.
La gara è finita 1 a 1 con le reti di Bennacer e Malinovskyi, ma un intervento di Hateboer su Leao, che nel frattempo era a campo aperto verso la porta avversaria, ha suscitato non pochi dubbi.
Quel fallo fu fischiato, ma solo un cartellino giallo per l’esterno olandese.
Nel frattempo il VAR Paolo Valeri aveva analizzato l’episodio, ma non ha ritenuto opportuno intervenire modificando in cartellino rosso la decisione dell’arbitro Maresca. Inutile citare le infinite proteste che si sono scatenate a fine partita e nei giorni successivi, proteste alle quali Valeri ha recentemente risposto rilasciando alcune dichiarazioni nel corso di un evento.
L’arbitro Paolo Valeri, ospite del corso alla Luiss di Guglielmo Stendardo, nei giorni scorsi ha fatto un mea culpa dichiarando di aver sbagliato su quell’intervento che in realtà “era rosso fuoco”. Valeri quella sera era incaricato al VAR, ma non ha ritenuto necessario l’intervento perché “Il giocatore s’è rialzato subito, nessuno ha chiesto nulla, il gioco è ripreso quasi subito – ha dichiarato.”
L’arbitro ha poi citato un altro episodio.
Situazione simile anche in Torino-Inter, quando era da fischiare un netto fallo di Ranocchia su Belotti che avrebbe concesso il rigore ai Granata: “Ecco, entri come in un tunnel, ti convinci di un’idea, la fai tua e finisci per sbagliare invece bisogna essere asettici, dimenticarsi di essere arbitri. Dobbiamo stare più attenti – prosegue”.
Valeri, tra l’altro, ha parlato anche del caso in cui si verifica un chiaro ed evidente errore.
In quel caso, l’arbitro romano ha spiegato che l’episodio non può essere rivisto dal var e che “nel VOR controlliamo tutto, al momento non è previsto il challenge da parte delle panchine. Fra l’altro, non credo sia un deterrente per le polemiche – ha chiosato.”