10 anni fa un addio doloroso, la coppia potrebbe ricomporsi ancora al Milan l’anno prossimo
Quando si parla di ritorni c’è sempre chi storce il naso. Le famose minestre riscaldate, e al Milan ne sappiamo qualcosa. Ma a rompere questo famoso luogo comune è stato Zlatan Ibrahimovic, uomo chiave per i successi recenti del Milan di Stefano Pioli, dopo la vittoria dello Scudetto nella stagione 2010-2011.
Lo svedese si è ripetuto con un tricolore spettacolare, l’ennesimo della sua carriera ma forse il più bello di tutti. Perché Ibra lo ha vinto da calciatore, da leader e da trascinatore, e lo ha fatto nonostante il problema al ginocchio, operato poi a fine campionato. Con il Milan lo aveva vinto anche nel 2011, con Allegri in panchina e una squadra piena zeppa di campioni.
Nell’estate del 2012 poi il doloroso addio, costretto dalla proprietà: Berlusconi e Galliani non potevano più sostenere il suo stipendio, quindi la cessione obbligata al Paris Saint–Germain. Ma non fu l’unico.
Il viaggio da Milano a Parigi lo fece in compagnia di un altro rossonero, anche lui ceduto per una questione economica: Thiago Silva. Un doppio addio doloroso, sia per i giocatori che soprattutto per i tifosi, che hanno visto in un solo colpo andar via due grandi giocatori che potevano rappresentare i leader del nuovo corso – dopo gli addii dei senatori Nesta, Gattuso, Inzaghi e Seedorf.
Thiago Silva ha fatto una carriera importante: del PSG ne è diventato il capitano e ha vinto tante cose proprio insieme a Zlatan, poi il passaggio al Chelsea dove è diventato campione d’Europa. Di recente ha rinnovato il suo contratto fino a giugno 2023.
Il suo obiettivo, come ha rivelato in più occasioni, è di emulare proprio l’amico Ibrahimovic e Paolo Maldini, con il quale ha condiviso solo il campo d’allenamento nei sei mesi prima del ritiro del capitano. Oggi ha 38 anni e quindi spera di avere ancora un paio di stagioni di carriera prima di concludere il suo percorso.
E chissà che non possa decidere di fare proprio come l’amico Ibrahimovic e trascorrere gli ultimi anni al Milan, per ricomporre una coppia che ha vissuto momenti importanti per tanti anni, in rossonero e non solo. E perché no, magari tornare da quel Maldini con il quale non ha mai avuto la possibilità di giocare e provare a vincere qualcosa insieme.